Sono attirato da tre affermazioni: 1) “Dopo quei giorni ognuno tornò nella propria dimora” (v.21): come dopo ogni grande evento, dopo la festa, dopo la domenica…, si torna alla quotidianità, alla normalità modesta e povera; ma ciò che si è compiuto in noi, rimane e dà un significato ricco e nuovo alla nostra esistenza. 2) “Molti se ne invaghirono, ma nessun uomo la conobbe” (v.22): ancora un simbolo della fedeltà nuziale che dovrebbe esprimere la nostra relazione con il Signore… 3) La bella relazione con Dio si riflette in relazioni belle, giuste, fraterne con gli altri: ecco la libertà concessa all’ancella preferita, ecco la condivisione dei beni con il clan, già “prima di morire”(v.24).
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